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ABITARE LO SGUARDO
di U.Locatelli, P.Dallavalle e F.Guerrieri,
M.Rigamonti

L’atto dell’abitare è un bisogno primario degli uomini, non solo necessario per proteggersi dalle avversità esterne alla dimora, ma anche per esprimere attraverso l’estetica la condizione di esseri pensanti. Dalle pitture rupestri che svelavano l’urgenza di comunicare nelle grotte paleolitiche alle più mirabolanti creazioni delle archistar, la rappresentazione in tal senso ha giocato e continua a giocare un ruolo vitale insito nel bisogno stesso dell’abitare. In buona sostanza la scelta di un luogo abitabile prevede in sé un portato funzionale che non può esimersi dalla capacità di crearne uno estetico e quindi relazionale, non solo in termini puramente visivi - che implicano esibizione - ma anche riferiti alla qualità di vita. Cioè la qualità, che si presume trarre dall’abitare, è in sé una questione che tende al bello, al buon vivere. Certo questa qualità non sempre esiste e non tutti hanno la possibilità di scegliere, ma sicuramente, escludendo i casi estremi, qualcuno ha scelto: il committente, il progettista, il capomastro, l’ente preposto, il politico, il comune, l’impresario, eccetera.
Al di là della loro genesi, le abitazioni esistono e alcune di esse, senza cedere alla tentazione di esibirsi, hanno connotazioni estetiche che possono essere viste (o scoperte) attraverso la risignificazione dello sguardo.
Le opere di Locatelli, di Dallavalle Guerrieri e di Rigamonti cercano di fare questo esplorando luoghi abitati quali un sanatorio, un quartiere Ina casa, i palazzi sorti nella periferia della città negli anni sessanta, tramite una rilettura del fare fotografia che possa donare nuovi stimoli per ri-scoprire gli interstizi relazionali tra il vivere e l’architettura.

IL VILLAGGIO INCANTATO
di Ugo Locatelli












 
Il Villaggio Eugenio Morelli a Sondalo, costruito tra il 1932 e il 1939 come il più grande sanatorio d’Europa, è una cittadella razionalista autosufficiente, con oltre 20 km di strade e sentieri interni che percorrono il grande parco in ogni direzione, con un’armonia volumetrica e scenografica di grande impatto visivo.
Genera un complesso sistema di sguardi, un atlante aperto formato da sette mappe tematiche in esposizione:
Risonanze | Forme naturali | Cura dell’arte | Texture | Forme costruite | Colori | Suoni.
Un insieme singolare e coinvolgente da diverse angolazioni:
- la possibilità che offre a chi si avvicina di risvegliare una percezione incantata della realtà, e di trasformarla in esperienza personale;
- il luogo come giacimento in cui scoprire forme, tracce, impronte sonore, oltre l'apparenza superficiale delle cose;
- la risonanza del tutto in chi scrive, ospite del Villaggio da fine 1962 a novembre 1963.
 
 BIO Ugo Locatelli, architetto, artista sperimentale con interesse per l'osservazione del mondo esterno e interiore, l'intreccio dei saperi, le potenzialità di segni e metafore, l’apprendimento per scoperta.
www.ugolocatelli.it

ugo.tif

VISTA
di Paola Dallavalle e Fulvio Guerrieri













 
Le case popolari costruite in Italia dal 1949 al 1963 in forza della legge n. 43 e gestite dall’ente INA-casa, sono costruzioni che si distinguono dall’edilizia d’assalto del dopoguerra per la cura con cui sono state pensate e realizzate.
L’unità residenziale Galleana, quartiere Ina-Casa di via Raineri a Piacenza progettato da Giuseppe Vaccaro tra il 1953 e il 1960, è un esempio di quanto la buona architettura sia funzionale alla buona vita, ma questa felice combinazione tra funzione abitativa ed estetica non sempre viene percepita come tale, poiché le sovrastrutture mentali (anche mediatiche) o lo stigma a volte impediscono di avere una relazione che permetta di valutare obiettivamente la casa popolare dal punto di vista stilistico e abitativo.
Si vuole ristabilire questa relazione attraverso l’uso di fotografie che contengono QR Code atti a indicare, tramite Google Maps, i punti esatti di ripresa. Questo spostamento duchampiano ha l’intento di creare nuovi rapporti tra chi guarda e l’edificio guardato, tra la fotografia e la visione diretta, tra il pregiudizio e l’osservazione “coatta”.
Un approccio allo sguardo dell’architettura che, oltre ogni implicazione feticista, trasforma l’oggetto osservato nell’opera.
 
 BIO Paola Dallavalle e Fulvio Guerrieri hanno realizzato, attraverso la fotografia e installazioni audio, un'ampia ricerca sulle fenomenologie dell'architettura, del paesaggio contemporaneo e delle implicazioni percettive del reale sia dal punto di vista sociologico che estetico.
www.dallavalleguerrieri.com

CASA NOSTRA
di Marco Rigamonti






 
Negli anni sessanta Piacenza si espande e numerosi palazzi nascono a ridosso del borgo storico. Questi condomini, al pari dei monumenti, diventando temi fotografici meritevoli di comparire sulle cartoline illustrate.
É chiaro che l’orizzonte estetico del tempo risulta essere lontano rispetto a quello attuale, ma, in ogni caso, i palazzi ci sono ancora anche se non ci appaiono come “gli stessi”. L’attuale relazione visiva che instauriamo con questi oggetti è differente. Uguali ma non uguali, un’obversione che ci costringe a riflettere sull’ingannevole percezione del mondo.
Di questo si occupa Casa nostra. Il titolo è tratto da una cartolina su cui il mittente aveva scritto questa frase indicando con una freccia il condominio e in particolare l’appartamento dove risiedeva. Il lavoro è composto da una serie di cartoline originali e da riproduzioni che ne riprendono una piccola sezione. Il processo di parcellizzazione delle immagini dona loro nuova vita estraendole da un contesto noto e trasformandolo in altro.
I condomini assurgono a paesaggio nuovo che non è “estratto” ma “astratto”. L’occhio indagatore che ricerca il particolare con curiosità hitchcockiana non riconosce più l’edificio, la via, il quartiere, ma una nuova realtà che ridà dignità visiva al palazzo ormai dimenticato infondendo allo sguardo, come negli anni sessanta, un senso di piacevole novità.
 
 BIO La ricerca visiva di Marco Rigamonti è dedicata prevalentemente all’intervento dell’uomo all’interno del paesaggio declinato nella sua più ampia accezione. Fotografo, curatore, docente è impegnato da sempre nella valorizzazione e divulgazione della cultura fotografica.
www.marcorigamonti.it

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